Le polveri sottili possono essere paragonate a un killer lento e silenzioso, sono così piccole da poter essere inalate e man mano si accumulano nel sistema respiratorio.
Quando si parla di polveri sottili di solito si fa riferimento alle cosiddette PM 10 ma negli ultimi dieci anni gli scienziati hanno messo in evidenza un’altra forma di inquinamento legato alle polveri sottili da un diametro minore, le PM 2,5.
Quanto sono grandi le polveri sottili e cosa significano le diciture PM 10 e PM 2,5?
Le polveri sottili PM 10 hanno un diametro di 10 micron, così come le polveri sottili PM 2,5, misurano solo 2,5 micron. Per comprendere queste dimensioni, vi basterà immaginare lo spessore di un capello, le polveri sottili hanno un diametro 30 volte inferiore rispetto a quello di un nostro capello!
Quali sono i rischi per la salute legati alle polveri sottili?
Se le polveri sottili da un diametro di 10 micron sono inalabili e si accumulano nei polmoni, quelle da un diametro da 2,5 micron sono addirittura respirabili, ciò significa che possono penetrare nei nostri polmoni fino ad accumularsi nel sangue e raggiungere varie parti del nostro organismo. Così, se i danni legati alle polveri sottili di PM 10 sono circoscritti al sistema respiratorio, quelli legati alle polveri sottili PM 2,5 potrebbero estendersi anche ad altri tessuti.
Quali sono i danni ambientali delle polveri sottili?
Tutti conoscono la nebbia ma sono in pochi a sapere che in molte città d’Italia, la causa principale della ridotta visibilità dettata dalla nebbia, è causata proprio dalle polveri sottili. Altri danni ambientali delle polveri sottili sono legati alla deturpazione dei monumenti, reperti e pietre: le polveri sottili sono dei coadiuvanti dell’azione delle piogge acide. I danni peggiori sono quelli che le polveri sottili causano alla salute umana e anche della fauna: le polveri sottili sono trasportate ovunque dal vento e si depositano nel suolo agricolo come sul manto stradale, il traffico automobilistico alza queste polveri e i passanti le inalano/respirano, danneggiandosi inconsapevolmente. Ancora, le polveri sottili possono accumularsi nei corsi d’acqua o nel suolo fino a raggiungere le falde acquifere rendendo i laghi e i torrenti acidi modificando così l’equilibrio dei nutrienti delle acqua e dei bacini fluviali.
Esistono differenze tra polveri sottili, pulviscolo atmosferico, polveri totali sospese e particolato?
Con questi termini si fa riferimento alle sostanze sospese in aria senza alcun riferimento alle dimensioni o alla natura di tali particelle (fibre, metalli pesanti, inquinanti liquidi, gassosi, solidi, particelle carboniose…). Quando si parla di polveri sottili si fa riferimento al particolato o particolato sospeso ovvero, si parla di tutte quelle particelle disperse nell’atmosfera (o accumulate nel suolo e nei corsi d’acqua) che hanno un diametro che va da pochi nanometri fino a 500 micron, è per questo che nello specifico si effettua una divisione tra polveri sottili PM 10 e PM 2,5. Le polveri sottili con un diametro superiore ai 10 micron sono definite “particolato grossolano“, l’attenzione a queste polveri sottili non è tale da destare grossa preoccupazione in quanto riescono a superare la laringe e penetrare nel sistema respiratorio umano solo in minima parte. Ancora, l’ambiente è interessato dal dramma delle particelle ultrasottili anche dette nanopolveri (particolato ultrafine) si tratta di polvere respirabile che può raggiungere gli alveoli polmonari, queste hanno un diametro inferiore ad 1 micron mentre le nanopolveri rientrano nell’ordine di grandezza dei nanometri (in ordine di descrizione, PM 1, PM 01 e PM 0,001).
La lotta all’inquinamento atmosferico è oggi una priorità per tutti i Paesi industrializzati: sui giornali e alle ‘tavole rotonde’ si fa un gran parlare di danni ambientali e di surriscaldamento del pianeta, ma non bisogna trascurare gli effetti nocivi che l’inquinamento ha sulla salute umana.
È ormai noto, infatti, che il peggioramento della qualità dell’aria che respiriamo comporta un aumento generale dei problemi di salute (soprattutto nei soggetti più deboli, come i bambini e gli anziani) e una maggiore Incidenza di malattie cardiocircolatorie, patologie respiratorie e tumori.
Le particelle sospese
L’Unione Europea ha approvato direttive che stabiliscono i valori limite degli inquinanti dannosi per la salute, in particolare per le particelle sospese, una miscela di polveri di diversa dimensione, origine e composizione che, essendo molto piccole, tendono a rimanere sospese in aria e ad essere trasportate dal vento.
Le particelle sospese (o TSP – Particolato Totale Sospeso) comprendono polveri ‘grosse’ PM10, particelle respirabili con un diametro inferiore a 10micrometri (10 millesimi di millimetro) e quindi in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe), polveri sottili (PM 2.5 – con diametro inferiore a 2,5 micrometri) e polveri ultrasottili.
Le polveri hanno origine dai processi di combustione (gas di scarico di veicoli a diesel o a benzina, processi industriali, produzione energia elettrica, riscaldamento domestico). In inverno i loro valori sono superiori a quelli estivi, cosi come aumentano con la nebbia e con l’assenza di vento.
Le polveri sottili ed ultrasottili rappresentano l’inquinante più dannoso per la salute: sono costituite da svariate sostanze tossiche (solfati, nitrati, metalli) e, grazie alle piccole dimensioni, vengono trasportate anche a lunga distanza, penetrano negli ambienti chiusi, vengono facilmente inalate e possono raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio.
Gli effetti nocivi sulla salute
Gli effetti sulla salute potenzialmente attribuibili agli inquinanti ambientali possono essere ‘acuti’ (aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute, Asma bronchiale, disturbi circolatori) oppure – nei casi di esposizione per lungo periodo – di tipo ‘cronico’ (tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare, Bronchite cronica, BPCO).
I principali studi condotti in Europa e Stati Uniti sulla correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro sono concordi nel valutare che alti tassi di polveri sottili comportano sostanziali incrementi dell’incidenza del tumore ai polmoni, soprattutto se in associazione con altri noti fattori di rischio quali il fumo di sigaretta e alcune esposizioni professionali.