Morbo di Crohn: dieta e rimedi naturali Questa malattia è accompagnata da una reazione infiammatoria granulomatosa coinvolgente l’intero spessore della parete intestinale anche se in realtà non sempre sono presenti i granulomi.
In passato si era attribuito all’ileo l’unica parte di intestino coinvolta mentre poi si è visto che possono essere coinvolti anche altri organi come l’esofago, lo stomaco, e altre porzioni dell’intestino come il digiuno, e il colon (in tal caso si parla di malattia di Crohn del colon o colite granulomatosa).
Sintesi di diagnosi
-Diarrea a intermittenza, lieve febbre, dolore del quadrante destro inferiore addominale
-Anoressia, flatulenza, perdita di peso e malessere
-Addome pastoso alla palpazione
-Anormalità dell’ileo terminale riscontrabile da accertamenti radiografici
-Eziologia
In particolare gli antibiotici, se somministrati a dosi subletali, inducono i normali batteri costituenti la flora intestinale a produrre tossine trasformandoli così in agenti invasivi, rendendoli nocivi per il nostro organismo. Prima degli anni cinquanta la malattia di Crohn era relativa a zone con predisposizione genetica, mentre a partire dagli anni in cui sono stati disponibili gli antibiotici in forma orale, si è assistito a coinvolgimenti di zone senza precedenti casi, questo lascia presupporre le cure antibiotiche siano una delle cause di tale malattia, viste anche le scoperte di alterazioni nocive indotte sulla flora intestinale. Il morbo di Crohn è associato anche ad una dieta ricca di zucchero raffinato, grassi totali, animali, latte, omega-6 e povera di frutta, verdura cruda, fibre, omega-3 e ad un consumo elevato di corn flakes, che sono ricchi di zucchero e derivati dal mais che è un comune allergene. Un altro fattore importante sono appunto i cibi allergenici.
Considerazioni terapeutiche
Il morbo di Crohn non è molto conosciuto come decorso naturale, essendo spesso accompagnato, nel trattamento, da farmaci o interventi, tuttavia uno studio che ha preso in considerazione pazienti sottoposti a placebo ha evidenziato come molti pazienti vadano in remissione spontaneamente specialmente se non sottoposti a terapia steirodea, e questo indica che l’arma vincente è ottenere la remissione, con una terapia non farmacologia conservativa.
Permeabilità intestinale
La permeabilità intestinale è un difetto che accompagna i pazienti colpiti da morbo di Crohn e i loro parenti, è aumentata con l’assunzione di acido acetilsalicilico ed è un fattore predisponente per la malattia stessa perché ad un malassorbimento intestinale è associato un aumento dell’incidenza di allergia alimentare e di assorbimento delle tossine intestinali.
Dieta per Morbo di Crohn
Per la far tornare la flora batterica intestinale ad uno stato di corretto equilibrio, nella malattia di Crohn è ottimale una dieta ricca di fibre evitando la crusca di grano, essendo questo uno dei più frequenti cibi allergenici, una dieta di più facile adottare una dieta a rotazione che preveda anche fibre. Le più frequenti carenze nutrizionali dei pazienti riguardano lo zinco, i folati, la vitamina D e
la albumina, sono poi evidenti carenze di vitamina K, E, e di rame e niacina.
Oggi esistono terapie alternative per qualunque malattia: oli ed erbe sono studiati e valutati per le loro capacità curative naturali e prive di effetti collaterali. Riuscendo a individuare le cause che scatenano il morbo di Crohn, un paziente più imparare a ottenere la remissione in maniera naturale, o almeno a ridurre i sintomi della malattia.
Anche se è importante sottolineare che la Food and Drug Administration (FDA) e molti medici non promuovono il ricorso alle terapie alternative in sostituzione della medicina tradizionale, alcuni pazienti hanno trovato sollievo attraverso l’impiego di questi trattamenti. Altri pazienti, invece, hanno conseguito effetti benefici combinando le terapie alternative con i farmaci tradizionali, riuscendo a individuare l’associazione per loro più efficace. In ogni caso, come con qualunque farmaco e terapia alternativa, è necessario parlare con il medico ogni volta che si desideri sperimentare qualcosa di nuovo.
Alimentazione per Morbo di Crohn
I cibi che ingeriamo influiscono, quali più, quali meno, sul livello di infiammazione del nostro intestino. Fare attenzione a ciò che mangiamo potrà alleviare i sintomi ed evitare l’aggravarsi della patologia.
La prima cosa da fare è capire se si è soggetti a eventuali allergie o intolleranze alimentari. Spesso, infatti, il morbo di Crohn si accompagna anche a celiachia e intolleranza da lattosio.
Le intolleranze alimentari hanno un’importanza cruciale per chi soffre di questa patologia: possono innescare una sovra-stimolazione del sistema immunitario che può peggiorare la predisposizione alle malattie autoimmuni, aumentando il livello di infiammazione dell’intestino.
Se si conosce a quali alimenti si è intolleranti, ad esempio, si può effettuare una dieta per il recupero della tolleranza e la riduzione dell’infiammazione da cibo, prevedendo giorni in cui astenersi da quegli alimenti che ci causano fastidi e giorni durante i quali reintrodurli in piccole quantità.
Oltre a ciò è assolutamente necessario evitare gi alimenti che possono aumentare il disturbo, ad esempio quelli che favoriscono la produzione di prostaglandine di tipo infiammatorio.
Cibi da evitare: caffè, cioccolato, bevande analcoliche e gassate, fritture, grassi idrogenati, insaccati, carni grasse, carne di maiale, zucchero raffinato, semi di lino.
Un discorso particolare si deve fare per i latticini e per il grano, tra gli alimenti più comuni nelle liste delle intolleranze alimentari. Da evitare se si è intolleranti, da limitare se non lo si è: aumentano infatti l’irritazione dell’intestino.
Controverso anche il discorso delle fibre: integrare molte fibre potrebbe peggiorare la situazione. In genere queste sostanze proteggono il nostro intestino, ma il loro beneficio dipende anche dallo stato di partenza dell’infiammazione. Riducendola si potrà gradualmente, sotto la guida di un esperto, introdurre una maggior quantità di fibre senza alcun problema. Nel frattempo, si consiglia di eliminare, soprattutto durante la fase di acuzie della malattia, le fibre (frutta e verdura) in quanto legate ad un fattore meccanico che potrebbe mantenere l’infiammazione.
Cibi consentiti: pasta di semola, semolino, polenta, riso, carne magra e poco fibrosa, verdure cotte (solo patate, carote, zucchine) e pomodori sia cotti che crudi privati dei semi e della buccia. Tra la frutta, meglio prediligere mele e banane.
L’alimentazione non è l’unico fattore che può influenzare i livelli di infiammazione. È importante modificare alcune abitudini: ad esempio, masticare bene, evitare bevande eccessivamente fredde e cercare di diminuire gli stress emotivi.
Ricordate: inghiottire il cibo senza masticare non fa altro che rendere più difficile la digestione irritando l’intestino.
Rimedi naturali per Morbo di Crohn
Infine, concludiamo con una serie di rimedi naturali che, in genere, vengono consigliati per diminuire i disagi derivanti da questa patologia.
Acqua calda e limone appena alzati. Abbiamo già descritto i benefici di questa pratica. Secondo molti, bere appena svegli una spremuta di limone in acqua aiuta a pulire e disinfettare tutto il tratto gastro-intestinale. Non solo, sembra che aiuti anche a depurare le articolazioni che rappresentano spesso un problema per i malati di Crohn.
Succo di carote. La carota è un regolatore sia del fegato che dell´intestino con azione depurativa e cicatrizzante anche grazie all´alto contenuto di carotenoidi. Potrebbe essere utile, a tal proposito, berne un bicchiere due volte la settimana.
Succo di cavolo. A quanto pare, c’è chi consiglia anche l’assunzione di una spremuta di succo di cavolo per i principi attivi presenti in questo ortaggio, in particolare per le sue proprietà cicatrizzanti utili sia per lo stomaco, che per l´intestino ed il colon.
Di seguito sono descritte alcune terapie alternative per il morbo di Crohn.
Poiché non vi è attualmente alcuna cura conosciuta per la malattia autoimmune, il massimo che molti malati di Crohn può sperare è di rimanere senza sintomi più a lungo possibile. Mentre ci sono diversi modi chimici per raggiungere questo obiettivo, i pazienti un po ‘di Crohn si rivolgono alla medicina alternativa per alleviare i loro sintomi.
Probiotici
Il tratto gastrointestinale è pieno di batteri buoni la cui funzione è quella di combattere i batteri cattivi. I batteri buoni sono chiamati probiotici e vengono passati al bambino dalla madre quando il bambino attraversa il canale uterino per nascere, e poi tramite l’allattamento al seno. Dopo questa prima fase, i probiotici ci vengono forniti dagli alimenti che mangiamo, anche se talvolta non in quantità sufficiente.
Con gli integratori a base di probiotici (ad esempio prodotti come Enterogermina e Yovis), i pazienti possono contribuire a ripristinare il livello dei batteri buoni nell’apparato digerente, che può essere alterato a causa di problemi nella risposta immunitaria dell’organismo. I pazienti con il morbo di Crohn che prendono in considerazione l’uso di probiotici devono tuttavia ricercare prodotti privi di latticini, che possono provocare disturbi all’apparato digerente. I pazienti devono anche ricercare probiotici che contengano L. acidophilus e L. bifidus, entrambi in grado di favorire la salute del sistema digestivo.
Olio di pesce
L’olio di pesce è stato utilizzato a lungo per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, ma si è scoperto che può essere utile anche ai pazienti con il morbo di Crohn. Si ritiene infatti che gli acidi grassi omega-3 e omega-6 presenti nell’olio di pesce siano in grado di ridurre l’infiammazione, cioè la responsabile dei sintomi del morbo di Crohn.
Secondo quanto riportato nel New England Journal of Medicine, vari pazienti a cui è stato somministrato olio di pesce hanno dimostrato una minore probabilità di recidive e una probabilità doppia di rimanere in uno stato di remissione rispetto ai soggetti trattati con un placebo. Uno studio britannico ha poi osservato che EPA e DHA hanno ridotto il tasso di infiammazione dei pazienti con il morbo di Crohn. L’EPA è l’acido eicosapentaenoico, un acido grasso omega-3 noto per la capacità di ridurre l’infiammazione. È stato utilizzato nei test della schizofrenia e di altre malattie mentali e si ritiene che possa apportare benefici ai pazienti sottoposti a chemioterapia. Il DHA è l’acido docosaesanoico, un altro acido grasso omega-3, studiato frequentemente per l’impiego nel disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder), nella malattia di Alzheimer e nel cancro.
In generale la FDA ha raccomandato di includere l’olio di pesce nella dieta per i suoi benefici complessivi sulla salute, ma poiché spesso nel pesce che arriva sulla nostra tavola gli oli sono già scomparsi, solitamente gli integratori offrono l’unico canale attraverso il quale assumere queste sostanze.
Agopuntura
Alcuni dei pazienti con morbo di Crohn hanno trovato sollievo dai sintomi sottoponendosi all’agopuntura.
L’agopuntura ha radici nella medicina cinese tradizionale e si avvale dell’uso di aghi sottili che vengono inseriti nella pelle allo scopo di reindirizzare le energie del corpo e pertanto favorire la guarigione. L’agopuntura può essere impiegata per qualunque disturbo, ma nel morbo di Crohn gli agopuntori sono interessati in maniera specifica a numerosi benefici sostanziali offerti da questa pratica.
Applicando gli aghi in punti cruciali, l’agopuntore può indurre il rilascio di endorfine che contribuiscono a tenere sotto controllo il dolore, a stimolare la circolazione e a influenzare il sistema nervoso autonomo. Aiutando il corpo a funzionare meglio, gli agopuntori mirano a rafforzare il sistema immunitario e a combattere le infezioni, nonché a ridurre i sintomi.
Biofeedback
Il biofeedback è una terapia destinata a qualunque paziente affetto da una malattia del sistema immunitario. I pazienti in genere vengono collegati a un macchinario in grado di emettere un segnale (di solito una serie di segnali acustici o luminosi) che costituisce un messaggio su cosa sta avvenendo all’interno dell’organismo. Il medico utilizza questo tipo di messaggio per regolare la terapia. I segnali acustici o luminosi sono quindi aggiustati ed emessi in un modo che può cambiare nelle terapie future. Queste apparecchiature spesso funzionano raccogliendo i segnali elettrici emessi dai tessuti e dai muscoli di un soggetto, li convertono quindi in segnali che costituiscono per il paziente una informazione di ritorno (biofeedback), che indica alla persona le alterazioni delle funzioni organiche da correggere. La teoria è che in questo modo l’organismo imparerà a curare sé stesso, riuscendo a combattere malattie come il morbo di Crohn in un modo più salutare.
Boswellia
Un rimedio che è stato studiato in Germania è Boswellia, un tipo di albero che è stato usato per trattare l’ asma , l’infiammazione, e la depressione . Lo studio tedesco rispetto Boswellia al mesalazina trattamento popolare di morbo di Crohn con risultati simili. Boswellia è venduta in negozi di alimenti naturali come integratore alimentare.
Curcuma
La curcuma, una spezia proveniente dal zenzero trovata nel curry, ha dimostrato di avere la capacità di ridurre l’infiammazione nei ratti di laboratorio. Oltre alle sue capacità anti-infiammatorie, la curcuma ha anche elementi antibatterici, che possono aiutare a combattere le infezioni nei pazienti di Crohn.
Tè verde
Il tè verde è popolare in tutto il mondo. Mentre gli appassionati di salute hanno a lungo propagandato i molti benefici per la salute di tè verde nel corso degli anni, i suoi effetti sulle intestino e colon sono ancora oggetto di ricerca. Per i pazienti di Crohn, il tè verde può contribuire a ridurre l’infiammazione e il rischio di cancro al colon .
Marshmallow
Marshmallow è più di un semplice dolce da dessert bianco arrostito sul fuoco. Un marshmallow è un’erba che proviene dalla pianta marshmallow è stato sfruttata per l’uso nel trattamento della malattia di Crohn. Utilizzato principalmente per lenire i tessuti durante la guarigione, marshmallow è pensato per ridurre l’infiammazione nei pazienti di Crohn, e polisaccaridi della radice per proteggere il rivestimento dello stomaco , riducendo gli acidi dello stomaco.
N-acetilglucosamina?
N-acetilglucosamina è stato collegata al successo nel trattamento di malattie autoimmuni, in alcuni test che inibiscono le cellule T-helper. Altri test sono in corso per determinare il ruolo di N-acetilglucosamina per aiutare a ridurre i sintomi nei pazienti di Crohn.
Vitamina D
La vitamina D, un fiocco in molti integratori multivitaminici sul mercato, è stata effettivamente collegata al trattamento della malattia di Crohn. Il problema, è che una carenza di vitamina D contribuisce alla malattia, quindi con l’aggiunta di vitamina D di nuovo nella dieta, i pazienti di Crohn si può aiutare a minimizzare i sintomi e gli aiuti del sistema immunitario. Morbo di Crohn è una disfunzione autoimmune, la vitamina D fornisce una spinta al sistema immunitario del corpo può essere un bonus.
Vitamina B12
Vitamina B12 aiuta a stimolare il conteggio dei globuli rossi del vostro corpo e previene l’anemia . Il ferro può anche contribuire a garantire le vostre cellule del sangue più sane possibile.
Il morbo di Crohn è un disturbo che non va assolutamente sottovalutato. Va da sé che è sempre necessario innanzitutto una diagnosi della malattia, ottenuta attraverso strumenti specifici, e un confronto con uno specialista. I consigli dati non possono assolutamente sostituirsi a un parere medico.