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Aceto per curare il tumore: confermata la teoria di dr.Vieri

 Aceto per curare il tumore: confermata la teoria di dr.Vieri  Esperimenti positivi su malati di cancro al cervello con una semplice molecola, simile strutturalmente all’aceto, nell’Universita’ canadese di Alberta.

Nel lontano 1967 il dott. Aldo Vieri sosteneva di curare il cancro, gia’ da circa vent’anni, con aceto – colchicina – alcol puro al 95%.
La medicina ufficiale lo fece “a pezzi”.

 Aceto per curare il tumore
Il Corriere della Sera di due anni fa ancora così ricostruiva la vicenda:
”Moltitudini di malati e cortei di dolenti amici e parenti ottennero – a furor di popolo – che Vieri potesse continuare a curarli. Il grande chirurgo prof. Valdoni chiamo’ il medico a provare la sua terapia presso l’Istituto Regina Elena, malgrado la gia’ pendente minaccia di radiazione del guaritore dall’albo professionale: dopo pochi mesi la sperimentazione fu interrotta per la provata inefficacia, con una relazione a firma dello stesso Valdoni e del famoso oncologo Bucalossi, allora definiti – dai tifosi di Vieri – biechi “baroni”. Elemento caratteristico di cotale cocktail anticancro era la “colchicina”, detta anche zafferano dei prati, appartenente alla famiglia delle liliacee: sostanza con proprieta’ analgesico – antipiretiche, specie nella gotta, e con doti antimitotiche, che fu provata e abbandonata per la terapia dei neoplasmi alla fine dell’800, per i risultati contraddittori e per l’alta tossicita’. Tale era la ricetta di Vieri: tintura di colchicina, 1 goccia; tintura di genziana, 1 goccia; aceto di puro vino, 1 goccia; alcool a 95o, 10cc. La posologia era di 9 gocce sulla lingua, al giorno “

Ma ora uno studio pubblicato da Science Translational Medicine, che riporta i dati del trial di fase uno su 5 pazienti, afferma che una semplice molecola, simile strutturalmente all’aceto, sembra funzionare nel trattamento del glioblastoma, un tumore del cervello.
Già nel 2007 uno studio dell’Universita’ canadese di Alberta aveva dimostrato che il Dicloroacetato (Dca) aveva nei test di laboratorio la capacita’ di ‘riprogrammare’ le cellule tumorali agendo sui mitocondri, le ‘fabbriche di energia’.
Nei due anni successivi i ricercatori hanno estratto i glioblastomi da 49 pazienti, dimostrando che i tumori cambiano il loro metabolismo in presenza di Dca.
In seguito un trattamento con Dca e’ stato effettuato su 5 pazienti, e le cellule tumorali si sono comportate come nei test di laboratorio, In quattro dei cinque pazienti, inoltre, si e’ vista una riduzione o un blocco della crescita del tumore, con effetti collaterali trascurabili.

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