
COSA CONTIENE IL POMPLEMO?
Altri componenti presenti nell’estratto di semi di pompelmo sono i bioflavonoidi, che svolgono un’azione antiossidante e possono neutralizzare i radicali liberi, dannosi per le cellule e causa di numerose malattie.Usato sia internamente sia esternamente, l’estratto ricavato dai semi di pompelmo impedisce la proliferazione di batteri e miceli, distruggendoli e allo stesso tempo rafforza le difese immunitarie.Inoltre, fin le altre proprietà benefiche va segnalato che l’estratto, diversamente dagli antibiotici, non danneggia le mucose e la flora orale, intestinale e vaginale.L’estratto di semi di pompelmo contiene principalmente bioflavonoidi e le vitamine C ed E; si tratta in entrambi i casi di sostanze che agiscono da antiossidante distruggendo i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento delle cellule e di diversi tipi di malattie.
PROPRIETA’ DEI SEMI DI POMPLEMO:
Ricerche effettuate in seguito hanno rivelato che i semi contengono numerose sostanze attive, fra le quali le più significative sono flavonoidi, naringina, quercetina, esperidina, apigenina, che insieme a numerose altre costituiscono il fitocomplesso dalle proprietà antimicrobiche.
L’estratto dei semi di Pompelmo è chiamato GSE, acrònimo di Grapefruit Seed Extract, ed è generalmente ricavato dai semi e dalle membrane del frutto disidratato, mediante vari processi che portano alla formazione di nuovi legami chimici, che hanno mostrato di agire su un’ampia varietà di microrganismi nocivi, come batteri, funghi, virus, lieviti, muffe, e anche parassiti come vermi e pidocchi, oltre a protozoi quale l’ameba, capace di cagionare diarrea e dissenteria, diffusa specialmente nei paesi dove l’igiene è carente.
Gli ultimi studi hanno evidenziato che l’estratto di semi di Pompelmo ha mostrato una certa efficacia anche verso l’epatite C: in quest’ultimo caso la molecola attiva sembra essere il flavonoide naringenina, che potrebbe essere utile, se la sua validità sarà confermata, per affiancare le terapie farmacologiche tradizionali.
I campi di applicazione del GSE sono quindi molto vasti, potendosi utilizzare in preparazioni per uso interno e/o per uso locale in caso di gengiviti, stomatiti, afte, mughetto, alitosi, acne, micosi, raffreddore, influenza, affezioni delle alte vie respiratorie quali rinite, sinusite, mal di gola, tosse, otite, e squilibri della flora intestinale, diarrea, colite.
ALTRI BENEFICI DEI SEMI DI POMPLEMO:
il consumo di pompelmo aiuta a rafforzare il sistema immunitario
bere del succo di pompelmo è un buon rimedio contro la febbre, mal di gola e tosse.
i semi di pompelmo posso essere utili per favorire una migliore digestione
il pompelmo è utile per contrastare l’acidità di stomaco e per il controllo dell’ipertensione arteriosa.
i semi di pompelmo sono utili per favorire il sonno
il pompelmo è spesso utilizzato nei prodotti coadiuvanti per dimagrire e controllare il peso
SEMI DI POMPELMO CONTRO LA CANDIDA:La Candida albicans è un tipo di fungo che dalla mucosa intestinale si può espandere in tutto il corpo. L’estratto di semi di pompelmo aiuta a combatterlo: per 3 settimane bere 8 gocce di estratto diluite in un bicchiere d’acqua; la prima settimana 1 volta al giorno, la seconda 2 e la terza settimana 3.
CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI DEI SEMI DI POMPELMO:
Al momento non risultano evidenze scientifiche che riportino eventuali effetti collaterali o controindicazioni relative ai semi di pompelmo, ovviamente in soggetti perfettamente sani e sempre se assunti assunti in quantità tollerabili; tuttavia i semi di pompelmo sono da sconsigliarsi a soggetti allergici agli agrumi oppure con problemi digestivi ed anche qualora una persona per motivi patologici, assumesse dei farmaci (come ad esempio quelli per regolare la pressione sanguigna).
AVVERTENZA ED EFFETTI COLLATERALI RIGUARDO AL FRUTTO DI POMPELMO:
Solo nel 1989, quindi abbastanza di recente, si è scoperto che l’assunzione del frutto fresco o del succo di Pompelmo in concomitanza a terapie farmacologiche, produce un’alterazione sull’azione degli stessi farmaci.
Sono stati compiuti studi specifici per cercare di individuare le sostanze interessate a questo fenomeno, ma ancora non si è giunti ad un risultato certo, salvo che per due sostanze, la furocumarina e la bergamottina, per le quali vi sono evidenze inequivocabili.
Circa la metà dei farmaci attualmente disponibili mostra di subire l’influenza dell’azione del succo di Pompelmo sul proprio metabolismo. Questo comporta una variazione della concentrazione nel sangue del farmaco stesso, con una conseguente impossibilità di controllarne gli effetti farmacologici; il farmaco, infatti, può essere inibito o potenziato, con conseguenze negative sull’efficacia della terapia, o con un aumento del rischio di tossicità e degli effetti collaterali.
Il problema è difficilmente risolvibile, poiché l’azione sui farmaci inizia dopo appena 4 ore dall’ingestione del frutto fresco o del suo succo, e perdura ancora per 24 ore; ne consegue che, anche ingerendo separatamente un farmaco e il Pompelmo, non si riesce comunque ad evitare l’interazione.
Le classi di farmaci che subiscono gli effetti del Pompelmo sono numerose, e riguardano gli ansiolitici, gli antidepressivi, gli antiaritmici, gli antistaminici, le statine (per il controllo del colesterolo), i calcioantagonisti (per l’ipertensione), gli antibiotici, i chemioterapici, gli immunosoppressori.
Se si sta seguendo una terapia farmacologica, è consigliabile perciò chiedere il parere del proprio medico curante, prima di utilizzare il Pompelmo come alimento.
FONTE: Dott.ssa Marina Multineddu (lerboristeria); inerboristeria