Una catena informatica mette in guardia dai pericoli nascosti della popolare bevanda.
Circola da qualche tempo via e-mail un allarme, spesso sotto forma di presentazione PowerPoint, che racconta cose inquietanti su una popolare bibita. Ecco un paio di esempi del testo dell’allarme. Il primo presenta un italiano decisamente incerto: I pericoli del RED BULL
TRATTASI DI UN TEMA SULLA SALUTE PUBBLICA
Di Jorge Mier Hoffman
Il RED BULL fu creato per stimolare il cervello delle persone sottoposte ad un grande sforzo fisico (stress) e mai per essere consumato come una bibita rinfrescante. RED BULL È UNA BIBITA VITALIZZANTE che si commercializza a livello mondiale così: “Aumenta la resistenza fisica, aiuta la capacità di concentrazione e la velocità di reagire, apporta più energia e migliora lo stato d’animo emotivo (apparentemente, ma in realtà). Tutto questo si può trovare in una lattina di RED BULL, la bibita energetica del millennio!”
Red Bull è riuscita a penetrare in quasi 100 paesi di tutto il mondo. La marca del TORO ROSSO ha come clienti sopratutto giovani e sportivi, due segmenti attrattivi per stimulare la causa della bibita.
VEDIAMO LA VERITÀ DI QUESTA BIBITA
La FRANCIA e la DINAMARCA le hanno proibite per essere un cocktail della morte, che occasionano i suoi componenti di vitamina mescolati con “GLUCURONOLACTONE”, chimico altamente pericoloso, che fu sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti negli anni 60 per le loro truppe in VIETNAM, in quanto attuava come una droga allucinogena che attenuava lo stress della guerra. Ma i suoi effetti nell’organismo furono tanto devastanti che si abbandonò la somministrazione davanti ad un alto indice di dolori di testa, tumori cerebrali e malattie del fegato, che mostravano alcuni soldati che ne facevano uso.
E, dopo tutto questo, sulla lattina di RED BULL ancora si legge che fra i suoi componenti c’è il GLUCURONOLACTONE, catalogato medicamente come uno stimolante. Ma quello che non dice la lattina di RED BULL sono le conseguenze del suo consumo, che obbligano a collocare una serie di AVVERTIMENTI:
1. È pericoloso berlo se subito dopo non fai attività fisica, visto che la sua funzione rivitalizzante accelera il ritmo cardiaco e può causarti un infarto fulminante! 2. Corri il pericolo di una emorragia cerebrale, dovuto a che il RED BULL contiene componenti che fanno diluire il sangue affinché il cuore possa pompare senza molti sforzi, e puoi così fare uno sforzo fisico con meno affaticamento.
3. È proibito mescolare il RED BULL con alcool, perchè la mescola si converte in una “Bomba Mortale” che attacca direttamente il fegato, provocando in questo modo un effetto tale che la zona colpita non si rigenera più.
4. Uno dei componenti principali del RED BULL è la vitamina B12, utilizzata nella medicina per recuperare pazienti che si trovano in uno stato di coma etilico; da qui la ipertensione e lo stato di eccitazione che ti trovi dopo averla presa. 5. Il consumo regolare del RED BULL innesta la apparizione di una serie di malattie nervose e neurologiche IRREVERSIBILI.
CONCLUSIONE: È una bevanda che dovrebbe essere proibita, come già lo stanno facendo alcuni paesi. Cercate su Internet altri studi di questa pericolosa bibita.
Il secondo esempio di testo dell’appello abusa un po’ meno gravemente dell’italiano, e mi è stato segnalato inizialmente a metà marzo 2008:
LA VERITÀ SULLA BEVANDA RED BULL
Questa bevanda è in vendita in tutti i supermercati del nostro paese. I nostri figli e amici, quando vogliono, la possono provare.. e può essere mortale. Red Bull fu creata per stimolare il cervello in persone sottoposte a un grande sforzo fisico e non per essere consumata come bevanda innocente o rinfrescante.
Red Bull è la bevanda che si commercializza a livello mondiale con il suo slogan: “Aumenta la resistenza fisica, facilita la capacita di concentrazione e la velocità di reazione, dà più energia e migliora lo stato d’animo”. Tutto questo lo puoi trovare in una lattina di Red Bull, la bevanda energizzante del millennio (secondo i suoi proprietari). Red Bull è riuscita ad arrivare in quasi 100 paesi di tutto il mondo. La marca del Toro Rosso, ha come principali consumatori i giovani e gli sportivi, che la usano per gli stimoli che produce.
STORIA:
Questa bevanda fu creata da Dietrich Mteschitz, un imprenditore di origini austriache che la scoprì per caso in un viaggio ad Hong Kong, quando lavorava per un impresa che fabbricava spazzolini da denti. Il liquido basato su una formula che contiene caffeina e taurina, faceva furore in questo paese; quindi pensò al successo che questa bevanda avrebbe avuto in Europa, dove tuttavia non esisteva, e in più vide un opportunità di diventare imprenditore.
PERÒ LA VERITÀ SU QUESTA BEVANDA È UN ALTRA!!
In Francia e Danimarca l’hanno appena proibita per essere un cocktail di morte, dovuto ai suoi componenti di Vitamine mischiate a GLUCURONOLACTONE, agente chimico altamente pericoloso, sviluppato dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti, durante gli anni 60 per stimolare il morale delle truppe mandate in VIETNAM, il quale era come una droga allucinogena che calmava lo stress della guerra. Però I suoi effetti nell’organismo furono devastanti, e fu causa di tante emicranie, tumori celebrali e malattie del fegato che colpirono i soldati che lo consumarono. E oltre a ciò, nella lattina di Red Bull si leggono i suoi componenti: GLUCURONALACTONE, catalogato come stimolante. Però quello che NON DICE la lattina di Red Bull, sono le conseguenze della sua assunzione, che obbligherebbero a aggiungere una serie di GRAVI AVVERTENZE:
1. È pericoloso berlo se poi non si fa esercizio fisico, visto che la sua funzione energizzante accelera il ritmo cardiaco e può causare INFARTO FULMINANTE.
2. Può causare EMORRAGIE CEREBRALI, dovute al fatto che Red Bull contiene componenti che diluiscono il sangue per far si che il cuore lo pompi più velocemente, e così poter far uno sforzo fisico con meno fatica.
3. È proibito mischiare la Red Bull con alcolici, perchè il risultato è una ‘bomba mortale’ che ATTACCA DIRETTAMENTE IL FEGATO, facendo si che la zona colpita non si rigeneri mai più.
4. Uno dei componenti principali di Red Bull è la vitamina B12, utilizzata in medicina per recuperare pazienti che si trovano in coma etilico (coma causato dal consumo di alcool); e per lo stato di eccitazione che si prova dopo averla bevuta, come se fossi ubriaco, senza aver bevuto nessuna bevanda alcoolica.
5. Il consumo regolare di Red Bull provoca la comparsa possibile di una serie di malattie nervose e neurologiche irreversibili (non esiste recupero!)
Se leggeste queste indicazioni sulla lattina di una bevanda la berreste mai????
CONCLUSIONE: È una bevanda che dovrebbe essere proibita nel mondo intero. Venezuela, Repubblica Dominicana, Puerto Rico e altri paesi dei Caraibi, già stanno allertando le altre nazioni, soprattutto perchè il miscuglio di questa bevanda con alcool è una bomba per il corpo umano, principalmente per gli adolescenti ma anche per adulti. Questa bevanda si vende nei supermercati e nei negozi del nostro paese quindi non bevetela e dissuadete gli altri dal berla specialmente i bambini… può essere MORTALE SPARGI LA VOCE!!!
Ho preso in parola la raccomandazione finale della prima stesura dell’appello: ho cercato altri studi su questa “pericolosa bibita”. Grazie a Google ho trovato, per esempio, quella che sembra essere la versione originale, in spagnolo, dell’appello in italiano, nonché l’indagine e le analisi svolte dall’emittente canadese CBC e l’indagine antibufala di Snopes.com, che rivelano che l’appello risale al marzo del 2000 (in versione inglese) e che le sue accuse principali sono completamente fasulle. Per esempio, il “glucuronolactone” (che in italiano corretto si chiama glucuronolattone, con due T) è sì presente nella Red Bull, ma non è affatto una sostanza chimica pericolosa sviluppata dal Dipartimento della Difesa statunitense negli anni Sessanta del secolo scorso come allucinogeno per le proprie truppe in Vietnam. È un carboidrato: un tipo di zucchero presente naturalmente nell’organismo umano e in alimenti come il grano e il vino rosso. Va detto che una lattina di Red Bull contiene 600 milligrammi di glucuronolattone, che si ritene sia 250 volte la dose normale giornaliera, ma come nota Snopes.com, né l’archivio del British Medical Journal né il sito della Food and Drug Administration, autorità che regola ogni sostanza presente negli alimenti e nei farmaci negli USA, riportano informazioni che possono suggerirne la pericolosità anche a questi dosaggi elevati (e di solito l’FDA ci va pesante).
L’appello contiene addirittura un consiglio pericoloso: quello di dover effettuare un’attività fisica dopo aver bevuto Red Bull, pena l’“infarto fulminante”. In realtà il contenuto di caffeina di Red Bull (pari a una tazzina di caffè e triplo rispetto a quello di una lattina di Coca-Cola) e quello di zucchero (circa 5 cucchiaini per lattina da 250 ml) ne fanno una bevanda poco adatta in caso d’intensa attività fisica. Non solo Red Bull non reintegra nell’organismo le sostanze perdute durante l’esercizio fisico, come fanno invece le cosiddette “bevande sportive”, ma contiene così tanta caffeina che può causare disidratazione, che a sua volta mette sotto sforzo il cuore. Il sito della Red Bull stesso, fra l’altro, consiglia nelle FAQ di bere la bibita “prima di attività atletiche impegnative” ma avvisa anche che “non è stata formulata per fornire reidratazione” e quindi invita “chi si impegna in un’attività sportiva a bere anche molta acqua durante esercizi intensi”. L’appello afferma anche che Red Bull contiene imprecisati “componenti che fanno diluire il sangue”, ma non dice quali, e non risulta che nessuno degli ingredienti della bibita abbia quest’effetto. Anche la notizia che Francia e Danimarca hanno bandito la bibita per via della combinazione dei suoi “componenti di vitamina” uniti al glucuronolattone è una mezza bufala: il divieto di commercializzazione esiste, ma per via di timori connessi al suo alto contenuto di caffeina e a dubbi sull’effetto della combinazione di caffeina, glucuronolattone e taurina: un altro ingrediente della Red Bull, che nonostante il nome non è estratta (come vuole una leggenda metropolitana) dai testicoli dei tori ma è prodotta sinteticamente ed è un ingrediente del latte artificiale per neonati. L’appello è sbagliato anche per quanto riguarda la storia della bevanda: infatti non fu “creata DA Dietrich Mteschitz”, ma esisteva già in Thailandia con il nome Krating Daeng ed era basata sulla ricetta del Lipovitan, bibita energetica commercializzata in Thailandia e in Giappone. Dietrich Mateschitz (non Mteschitz), direttore del marketing della Blendax, una società tedesca produttrice di dentifrici, ne provò gli effetti benefici sul jet-lag in occasione di un viaggio in Thailandia (non ad Hong Kong) nel 1982. Mateschitz ne adattò il gusto al palato europeo e la commercializzò inizialmente in Austria con il marchio Red Bull, ispirato dal logo dei due tori rossi in lotta spesso presente negli incontri di boxe thailandese. Questo non significa che si possa essere disinvolti nell’uso di queste bibite contenenti alte dosi di sostanze stimolanti: a parte l’ingestione di grandi quantità di zucchero (addio alla linea) se non si ricorre alla versione sugar free e di caffeina (disidratanti), l’eventuale abbinamento di bibite come Red Bull con alcolici può dare una falsa sensazione di sobrietà molto pericolosa, secondo uno studio condotto in Brasile dalla professoressa di psicologia Maria Lucia Souza-Formigoni dell’Università di San Paolo e citato dalla BBC. Chi è ubriaco e non si rende conto di esserlo rischia di mettersi alla guida o compiere altre azioni impegnative senza rendersi conto che le proprie capacità di reazione e valutazione sono alterate. Siamo insomma alle solite: l’appello gioca sulle nostre paure delle sostanze dai nomi misteriosi, sul luogo comune degli americani cattivi e senza scrupoli, e sul mito della sadica disinvoltura con la quale le grandi aziende infilano veleni negli alimenti senza che le autorità se ne accorgano. Alla fine risulta addirittura controproducente, seminando disinformazione e sollevando un polverone che impedisce di discutere concretamente dei rischi reali connessi all’uso scriteriato di queste bibite.
Paolo Attivissimo
Scrittore e informatico, responsabile del Servizio Antibufala.
Testo tratto da www.attivissimo.net