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Combinare cibi nel modo coretto! Come abbinare i cibi nel modo giusto.

Uno degli esperti maggiormente riconosciuti sulla combinazione dei cibi negli USA è il Dr. Wayne Pickering, un naturopata quasi settantenne che dimostra 20/30 anni in meno della sua età anagrafica.

Secondo il Dr. Pickering: “L’età non è una questione di anni, è una questione di condizioni. È possibile mantenersi in salute fino a quando si muore perché le 75/90.000.000.000.000 cellule nel nostro corpo lavorano in simbiosi con noi al fine di mantenerci in buona salute. Ci siamo feriti..? La ferita guarirà da sola. Avviene anche se non ci pensiamo.”

Il Dr. Pickering è diventato un insegnante appassionato di salute naturale, dove la longevità è una conseguenza della corretta alimentazione inclusa anche l’adeguata combinazione dei cibi per ottimizzare la digestione.

Combinare cibi nel modo coretto

La combinazione impropria dei cibi è uno dei fattori principali che causano gas, flatulenza, bruciore e mal di stomaco. Quel che è peggio, la cattiva digestione può contribuire alla malnutrizione, anche se si segue una dieta decente.

I tre principi della salute

Molti hanno l’errata convinzione che il corpo umano sia uno strumento fragile, incline alle malattie e pre-programmato per il decadimento. Il dottor Pickering non è d’accordo ed è condivisibile. La verità è che il nostro corpo è infinitamente saggio, con un “istinto” innato verso la salute e, chi segue alcuni principi naturali, consente al corpo di fare quello che sa fare meglio, ovvero di mantenere la salute in equilibrio.

I tre principi di base del dottor Pickering per la salute sono:

  • come costituzione, siamo programmati per vivere sani, e ci ammaliamo solo quando non seguiamo i principi naturali
  • non si prendono le malattie, si “cercano” se si considera che esse derivano da “tossine nel sangue introdotte da cibi spazzatura e da un ambiente non salubre”
  • si sta bene per ciò che espelliamo dal corpo, non solo per ciò che introduciamo.

In sostanza, la salute è basata tanto sull’ottimizzazione della nutrizione quanto sulla eliminazione di tossine e altre sostanze dal nostro corpo. Parte integrante di questa filosofia è che il cibo è il nostro alleato numero uno. E, sebbene alcuni integratori alimentari possano essere utili, essi non consentono di aggirare una dieta povera. Possono solo completare la nostra dieta; non possono prendere il posto di un pasto.

La nutrizione avviene tramite una serie di quattro processi per rendere i cibi utilizzabili dal nostro corpo:

  • Digestione
  • Assorbimento
  • Assimilazione
  • Eliminazione

Quattro Principi per una Nutrizione Sana

Secondo il dottor Pickering, uno dei fattori più importanti, quando si tratta di mangiare sano, è quello di assicurarci che stiamo mangiando cibi di stagione. La nostra costituzione cambia con le stagioni secondo il clima locale, e mangiare cibi locali quando sono in stagione è un modo naturale per sfruttare quel rapporto intrinseco che il nostro corpo ha con la Terra.

Gli alimenti stagionali in genere sono più convenienti e facilmente rintracciabili nella maggior parte dei negozi e dei mercati rionali.

Successivamente, il dottor Pickering consiglia di mangiare cibi che si trovano nella nostra zona.

Gli eschimesi, per esempio, non ottengono gli stessi benefici nutrizionali del cocomero come coloro che vivono nel sud dell’Europa dove le angurie crescono naturalmente. E’ il clima stesso che determina le esigenze nutrizionali del nostro corpo.

In terzo luogo, si dovrebbero anche selezionare gli alimenti in base al tipo e alla quantità di attività fisica in cui si è coinvolti (un impiegato, per esempio, non potrà beneficiare della dieta di un atleta) e, infine, occorre scegliere gli alimenti in base alla chimica digestiva del nostro corpo.

Come nota a margine, altrettanto importante, il dottor Pickering sottolinea anche l’importanza dei nostri pensieri .

“I pensieri, aiutano a governare la propria biochimica”, spiega . “Quando ti siedi a tavola, è fondamentale non parlare dei problemi mentre si mangia, è meglio parlare di cose piacevoli.”

Recenti ricerche hanno anche confermato che uno dei rituali più gratificanti che si possono fare prima di un pasto è quello di fermarsi e rendere grazie per il cibo che si mangia. Rituale che aiuta ad assaporare meglio il cibo e godere a fondo l’esperienza di un pasto.

Non solo questo potrebbe rendere migliore il gusto del cibo, ma le persone che sono grate per quello che hanno, sono anche in grado di far meglio fronte allo stress, di raggiungere uno stato emozionale positivo, e sono maggiormente in condizione di raggiungere i loro obiettivi. Le persone che ringraziano prima di mangiare tendono anche a mangiare più lentamente e gustare meglio il pasto rispetto a quelli che non lo fanno. Passano in tal modo ad uno stato di consapevolezza, che ha un impatto diretto e benefico sulla digestione.

Perchè la combinazione dei cibi è importante

Il Dr.Wayne è probabilmente conosciuto sopratutto per promuovere l’importanza della combinazione dei cibi. Se il cibo che si mangia non viene digerito correttamente, non solo possono sorgere problemi di gonfiore dovuti alla formazione di gas, di bruciore, di reflusso acido e altro allo stomaco, ma il corpo sarà anche privato di nutrienti essenziali.

La definizione breve di digestione è: si assume il cibo solido o liquido in bocca, si deglutisce, poi il corpo scinde queste molecole in una forma che può assorbire. Ciò che il nostro corpo non utilizza viene espulso come rifiuto. Questi sono i quattro processi sopra accennati: la digestione, l’assorbimento, l’assimilazione e l’eliminazione. Ma il cibo viene in realtà trasformato in diverse aree, tra cui la bocca, lo stomaco nonchè la prima parte e quella media dell’intestino tenue (chiamate rispettivamente duodeno e digiuno). Inoltre, ci sono due tipi di digestione: meccanica (masticazione ) e chimica.

La combinazione alimentare tiene conto dell’area e della complessità della digestione di ogni alimento per assicurare che passi attraverso l’intero sistema digestivo con facilità.

Il Dr, Pickering spiega: “C’è solo un alimento che si scompone chimicamente nello stomaco e sono le proteine. Le proteine richiedono la pepsina, un acido molto forte (enzima), combinato con l’acido cloridrico. Ma l’acido cloridrico non ha la capacità di scomporre il cibo. Semplicemente imposta il mezzo per la concentrazione della pepsina che viene versata nello stomaco per digerire il cibo assunto. L’intelligenza del corpo umano è fenomenale “.

Ci sono tre categorie principali di alimenti: le proteine, i carboidrati e i grassi. Le proteine, come anticipato, iniziano la loro digestione chimica nello stomaco. I carboidrati possono appartenere a due categorie: zuccheri e amidi. Mentre gli zuccheri attraversano il sistema digestivo con relativa facilità, gli amidi richiedono tre livelli di disaggregazione iniziando dalla bocca. Ecco perché è fondamentale masticare bene cibi amidacei.

Secondo le regole per la combinazione del cibo, non si dovrebbero mescolare proteine e amidi nello stesso pasto. Questo significa mangiare l’hamburger senza panino, non mangiare polpette se abbiamo mangiato la pasta o le patate se mangiamo carne … Perché?

Il Dr. Pickering spiega: “Gli amidi richiedono un mezzo digestivo alcalino per essere digeriti mentre le proteine necessitano un ambiente acido. Se mettiamo la nostra mano nello stomaco mentre digeriamo la bistecca e tutto il resto, avremo buone probabilità di trovarci con una mano in meno. L’acido è forte … Quando si mescolano insieme un cibo acido e un cibo alcalino la chimica dimostra come essi non si digeriscono, si neutralizzano. Allora che cosa succede se il cibo non digerito … passa attraverso il nostro corpo..? Ogni tipi di turbolenza!”.

Le tre regole per le combinazioni alimentari

Il dottor Pickering delinea tre regole fondamentali che egli raccomanda di non trascurare:

  • mai proteine e amidi nello stesso pasto, perchè si neutralizzano a vicenda e impediscono la corretta digestione del cibo. Per garantire una buona digestione di ogni alimento occorre aspettare due ore prima di mangiare proteine dopo aver mangiato amidi e aspettare tre ore dopo aver mangiato proteine prima di assumere amidi.
  • mai frutta e verdura nello stesso pasto. La frutta contiene mono e disaccaridi, mentre gli amidi sono polisaccaridi. La frutta si scompone meccanicamente nello stomaco, ma chimicamente non si digerisce fino a quando raggiunge il terzo e il quarto stadio del nostro sistema digestivo, ovvero l’intestino tenue. Anche gli amidi, vengono digeriti in tre diverse fasi, a partire dalla bocca. Secondo il dottor Pickering, questo è anche il motivo per cui è fondamentale non mangiare il dessert dopo il pasto. Se lo mangiamo, esso viene intrappolato nello stomaco con tutti gli altri alimenti per cui inizia a fermentare dato che non è ancora digerito chimicamente. Quindi, si dovrebbe mangiare la frutta 30-60 minuti prima di consumare i pasti. Lo stesso vale se si vuole mangiare un secondo tipo di frutta. La frutta acida, come i limoni per esempio, non si combinano bene con gli amidi. Limone e banana non è che un esempio di una combinazione che di sicuro porta a disturbi gastrointestinali. Molti considerano il pomodoro un frutto, ma comunemente viene aggiunto all’insalata. Il dottor Pickering classifica i pomodori come “frutta-verdura,” perché anche se non contengono la stessa quantità di zuccheri, come la maggior parte dei frutti, sono comunque acidi. Come tali sono adatti ad essere combinati con altre verdure. Egli suggerisce la seguente ricetta per un’insalata eccellente: “Qualsiasi tipo di vegetale che abbia il seme, ad esempio zucca, zucchine, melanzane, cetrioli, peperoni, sono tutti da considerare frutta-verdura. I pomodori si abbinano bene con tutti questi ortaggi, con la lattuga e il sedano in quanto questi ultimi hanno un effetto neutro. È inoltre possibile aggiungere avocado.
  • mangiare il melone da solo, altrimenti lo stomaco si lamenta. ” In breve, i meloni non si digeriscono bene con altri tipi di cibo e frequentemente causano problemi.

I legumi non andrebbero mai consumati insieme a carne, pesce, latte e uova perché questi alimenti contengono aminoiacidi diversi che, combinandosi, rallentano digestione e assimilazione dei giusti nutrienti.

Le uova non si accompagnano al pesce, nonostante siano alimenti di orgine animale. È bene dividerli tra pranzo e cena.

Come per il pesce, anche i salumi sono da evitare insieme alle uova. L’abbinamento darebbe un cocktail di proteine, grassi e colesterolo che di certo non fa dimagrire!

Pasta e patate sono da scongiurare: troppi zuccheri e grassi nello stesso piatto.

Pane e pasta non vanno consumati durante lo stesso pasto. Meglio prediligere la pasta a pranzo e una fettina di pane (preferibilmente integrale) la sera.

I legumi non vanno a braccetto con la frutta. Se avete mangiato una zuppa di lenticchie a pranzo, aspettate lo spuntino del pomeriggio per consumare la frutta.

Come per i legumi, anche il formaggio non si lega alla frutta: insieme, infatti, i nutrienti fermentano e quindi danno gonfiore e rallentano la digestione.

Uova e spinaci sono un pessimo abbinamento perché questi ultimi rallentano l’assorbimento del ferro contenuto nelle uova.

Quando e cosa mangiare

Secondo il dottor Pickering, la quantità e la sequenza dei cibi che si mangiano può avere rilevanza.

Egli raccomanda il seguente programma alimentare:

Mattino: Gli alimenti meno concentrati, in maggior quantità. La scelta ldeale: frutta

Mezzogiorno: cibi più complessi, ma in una quantità minore rispetto al primo pasto. Scelta ideale: carboidrati amidacei

Sera : Gli alimenti più concentrati, ma in quantità meno abbondante. Scelta ideale: proteine

Ulteriori considerazioni

Il corpo è, programmato per essere e per mantenersi sano, e la malattia è dovuta sia a una questione di consumo di cibi non adeguato che di eliminazione delle tossine. L’eliminazione, tuttavia, dipende da un efficiente sistema digestivo e, combinando gli alimenti in modo corretto, si può aiutare il corpo a digerire con facilità tutti gli alimenti che abbiamo mangiato.

È possibile promuovere ulteriormente una sana digestione prestando attenzione alla quantità e alla distribuzione delle proteine e dei carboidrati in ogni pasto. Anche in questo caso, è meglio consumare una maggiore quantità di cibi meno densi, cioè i frutti, nelle prime ore del giorno. Poi, a pranzo, mangiare una piccola quantità di carboidrati complessi, seguita da una piccola quantità di proteine nel pasto della sera.

Osservazioni e critiche

Le teorie e le esperienze del Dr. Picking sembrano avere solide basi biochimiche. Nella nella mia esperienza, dopo aver seguito per buona parte gli abbinamenti alimentari suggeriti dallo stesso, per un periodo di oltre tre anni, posso dire che effettivamente mi sono trovato bene. Ho perso almeno otto chili di troppo ma sopratutto è stata notevole la sensazione di benessere, sopratutto dopo i pasti. La classica sensazione di pesantezza, la sonnolenza, il gonfiore, il calo di concentrazione postprandiale dopo il classico primo a base di pasta o riso, secondo di carne o pesce, frutta o dolce, è sparita definitivamente.

Tuttavia ritengo fondate alcune critiche che vengono mosse alla teoria degli abbinamenti dei cibi sostenuta dal Dr. Picking in particolare:

  • le regole sulle combinazioni alimentari sono una sfida al senso comune e alla fisiologia umana. Tutti i cibi contengono una combinazione dei tre macro nutrienti (carboidrati, proteine e grassi) e il corpo umano può digerire tutto quanto contemporaneamente.
  • lo stomaco secerne acido cloridrico per aiutare a digerire le proteine e a combattere gli agenti patogeni, il pancreas in seguito neutralizza gli acidi nell’intestino tenue e, gli enzimi che vengono immessi nel nostro apparato digerente trasformano tutti i tipi di alimenti, indipendentemente da ciò che mangiamo.
  • il latte materno è una combinazione perfetta di proteine, carboidrati e grassi che viene assunta e digerita dal neonato.
  • gli esseri umani sono onnivori e non ha senso che per digerire si debbano assumere i cibi in determinate combinazioni. Mangiare sano e nelle giuste proporzioni è tutto quello che serve per stare bene.
  • Il pH dello stomaco è sempre acido. L’afflusso di proteine provoca una maggiore secrezione di acido cloridrico. Tutto ciò che va nello stomaco è ben irrorato e mescolato con l’acido. Anche gli amidi che hanno iniziato la digestione in bocca in ambiente alcalino dove sono stati masticati e mescolati con la saliva, nello stomaco vengono acidificati.
  • dallo stomaco, il cibo viene avviato nell’intestino tenue. In più punti, diversi enzimi vengono iniettati, ognuno con la propria specifica funzione. Continua il catabolismo proteico, continua la scissione degli amidi. Quando la massa di cibo raggiunge l’intestino crasso, la maggior parte del lavoro è stato fatto. Nel crasso, l’acqua e gli elettroliti vengono assorbiti mentre gli amidi e le fibre più resistenti vengono fermentati.

 

Sembra che sia la biochimica personale a determinare la risposta al cibo; alcune persone secernono 300 volte in più di pepsina nello stomaco rispetto ad altre e digeriscono bene le proteine. Quelle che ne secernono basse quantità possono avere problemi di digestione. Lo stesso vale per gli amidi, gli zuccheri e i grassi.

Conclusioni

Come abbiamo visto i pareri sulle regole per l’abbinamento dei cibi non sono sempre concordi e questo, molto probabilmente, è dovuto al fatto che ognuno di noi ha la propria costituzione che può essere diversa da quella degli altri.

In sostanza ne deriva che non ,esiste una regola generale che valga per tutti.

Può essere interessante, provare ad applicare individualmente le regole e valutare gli eventuali benefici che si possono ottenere nelle proprie condizioni. Fortunatamente non vi sono rischi per la salute ma solo la possibilità di migliorarla e raggiungere un miglior stato di benessere.

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