Bambini che mangiano un uovo al giorno diventano più alti. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che siano 155 milioni gli under 5 troppo bassi per la loro età.
Le nonne “fan” dello zabaione mattutino lo sostengono da sempre: nella loro saggezza popolare, le uova fanno crescere bimbi forti e pieni di energia. Ma adesso arriva uno studio scientifico a mettere nero su bianco nuove virtù. In particolare una: secondo il team statunitense che firma il lavoro, condotto in Ecuador e pubblicato sulla rivista “Pediatrics”, un uovo al giorno aiuta i piccoli a crescere diventando più alti.
E la strategia alimentare in questione potrebbe essere utile per portare i bebè malnutriti a un’altezza sana. Sodo o alla coque, in frittata o a occhio di bue, poco importa. Per gli scienziati potrebbe essere una via economica per prevenire problemi legati a un ridotto sviluppo che, osservano, ha fra le principali cause una cattiva nutrizione, accanto a infezioni in età infantile e malattie. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che siano 155 milioni gli under 5 troppo bassi per la loro età. La maggior parte vive in Paesi a basso e medio reddito. Gli esperti stanno esaminando i modi per affrontare la questione.
Un uovo al giorno per crescere, anche in altezza
E gli autori dello studio, Lora Iannotti (Brown School, Institute for Public Health, Washington University di St Louis) e colleghi, hanno condotto un esperimento sul campo, negli altopiani rurali dell’Ecuador, inserendo nella dieta di bambini molto piccoli, età dai 6 ai 9 mesi, la regola delle “free eggs”, uova da mangiare in libertà. Solo la metà dei 160 piccoli che hanno partecipato al trial randomizzato sono stati alimentati con un uovo al giorno per 6 mesi, gli altri sono stati monitorati per un confronto.
Meno problemi per i bimbi che mangiano quotidianamente delle uova
I ricercatori hanno visitato le famiglie dei bebè ogni settimana, per assicurarsi che stessero aderendo al piano di studio e per controllare eventuali problemi o effetti collaterali, tra cui allergie. Risultato: alla fine dello studio i casi di sviluppo ridotto erano molto meno comuni nel gruppo nutrito a uova che in quello ‘no eggs’: la prevalenza era del 47% in meno, nonostante nel gruppo ‘free eggs’ ci fossero all’inizio della ricerca relativamente più neonati considerati bassi per la loro età. Anche alcuni dei bambini del gruppo di controllo hanno mangiato uova, ma quasi nessuno come il gruppo di trattamento. “Siamo rimasti sorpresi di quanto si sia rivelato efficace l’intervento”, commenta Iannotti, citata dalla Bbc online. “Le uova contengono una combinazione di sostanze nutritive che riteniamo importanti. E la cosa grandiosa è che sono abbordabili per popolazioni particolarmente esposte alla fame ‘nascosta’ o a carenze nutrizionali”.
Fonte:tiscali.it