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Calcoli biliari e colecistopatie: curarsi a tavola

Le funzioni principali della colecisti sono quelle di accumulo e secrezione di bile prodotta dal fegato. Essa è riversata nel duodeno (parte prossimale dell’intestino tenue) in seguito all’arrivo del chimo gastrico. La bile, composta essenzialmente da colesterolo, sali biliari , lecitina ed altre sostanze, è importante per la funzione digestiva dei grassi, in particolare essa funge da vero e proprio emulsionante, oltre a preoccuparsi dell’assorbimento delle vitamine A, E , D e K presenti nei lipidi , nonché nell’eliminazione della bilirubina prodotta in seguito alla degradazione dell’ emoglobina. Infine, è un ottimo anti acido per il nostro stomaco (in particolare nella porzione fino all’ileo).

Calcoli biliari e colecistopatie



Calcoli biliari, calcoli alla colecisti, calcoli alla cistifellea. Tre nomi per indicare un’unica patologia. Ma cosa sono esattamente i calcoli biliari? Da un punto di vista medico, si tratta di depositi di materiale solido che si formano all’interno della cistifellea (detta anche colecisti), cioè un piccolo organo che fa parte dell’apparato digerente e ha il compito di immagazzinare la bile prodotta dal fegato. Nella maggior parte dei casi si tratta di “sassolini” di colesterolo. La formazione di calcoli biliari è piuttosto diffusa, ma spesso non provoca alcun disturbo, perché si tratta di depositi poco numerosi o di piccole dimensioni. Quando invece i calcoli si ingrandiscono possono ostruire la cistifellea e i dotti biliari e provocare dolore (colica), ittero e la pancreatite acuta. In questi casi, si rende necessario ricorrere a un intervento chirurgico di asportazione della cistifellea.

Fattori di rischio e le cause dei calcoli biliari

Le cause della formazione di calcoli nella cistifellea sono da ricercare nella presenza, all’interno della bile, di sostanze in eccesso che tendono appunto a depositarsi. La casistica più diffusa, come già anticipato, è quella che prevede la formazione di calcoli di colesterolo, tipica del mondo occidentale. In questi casi, il fegato secerne una bile molto ricca di colesterolo e una parte di questo tende a depositarsi nella colecisti e a generare i calcoli biliari. Un’altra possibilità, meno frequente, è che i calcoli siano formati da bilirubina.

Ai fini della prevenzione della cura dei calcoli, però, è utile indagare le ragioni che possono portare ad un eccesso di colesterolo (o di bilirubina) e quindi alla loro formazione. I fattori di rischio sono molteplici:

  • cattive abitudini alimentari, che portano a un aumento di colesterolo nell’organismo;
  • obesità
  • repentina perdita di peso;
  • ereditarietà;
  • sesso femminile (le donne, infatti, risultano più esposte a questo disturbo);
  • età avanzata (la presenza di calcoli nella cistifellea è più frequente dopo i 65 anni);
  • etnia (la calcolosi biliare è piuttosto frequente nelle popolazioni indino-americane).

Uno dei disturbi principali della colecisti, è la cosiddetta calcolosi biliare. Causata da cattiva alimentazione, eccesso di grassi, o repentini cambi di peso, essa può causare non pochi problemi al nostro apparato digerente nonché al nostro organismo. La condizione di calcolosi , vede la produzione di calcoli , ammassi di colesterolo (per lo più) e bilirubina e altre sostanze, nelle vie biliari (dotti epatici, cistico e coledoco).
Un giusto regime alimentare è necessario per ovviare-tamponare, a questo problema. Le 4 regole principali sono:

  • mantenere il normopeso con una dieta equilibrata
  • mantenere il giusto apporto di fibre giornaliero
  • diminuire introito di zuccheri raffinati
  • fare “tanti” pasti leggeri divisi nell’arco della giornata.

La prevenzione della calcolosi biliare: buone abitudini e cosa mangiare

Nei soggetti a rischio, la prevenzione svolge un ruolo fondamentale al fine di evitare la formazione o l’aggravamento dei calcoli nella cistifellea e quindi il verificarsi di coliche biliari. I principali accorgimento da seguire sono:

  • modificare la propria alimentazione, aumentando il quantitativo di fibre e diminuendo quello di grassi ed evitando di saltare i pasti o digiunare in modo prolungato;
  • svolgere regolare attività fisica, anche leggera;
  • seguire diete dimagranti equilibrate, che evitino drastiche e rapide perdite di peso.

Tra le sostanze che aiutano a curare i disturbi della cistifellea (anche lievi) ricordiamo:

  • Vitamina A , Complesso B, Vit C, D, E
  • Inositolo
  • Lecitina
  • Colina

Di conseguenza , ecco una lista di alimenti da prediligere, e altra assolutamente da evitare, o diminuire il più possibile, per mantenere una corretta condizione della propria cistifellea e quindi del nostro organismo:

CIBI FAVOREVOLI

  • pasta- pane- riso integrale
  • carni magre e/o bianche (manzo , pollo tacchino)
  • pesce di qualunque tipo (non fritto !)                         
  •  frutta
  • tanta verdura (grazie al grande apporto di fibre)
  • formaggi e yogurt magri
  • prediligere semplici metodologie di cucina (vapore, ai ferri..)

CIBI SCONSIGLIATI

  • pane fresco
  • latte intero
  • carni grasse , affumicate, marinate, salate (agnello, anatra, cacciagione, capretto, frattaglie, maiale, oca)
  • frutta secca
  • bevande zuccherate/ gasate
  • alcolici e superalcolici
  • caffè – tè
  • dolci di qualsiasi tipo
  • uova
  • condimenti carichi e/o grassi

Rimedi per calcoli biliari

E come sempre, anche in questo caso Madre Natura ci offre il suo contributo con l’effetto benefico delle sue figlie, le piante medicinali. Quelle principalmente utilizzate, in questi casi, presentano principi attivi con attività coleretica e colagoga che, cioè, aiutano a stimolare sintesi e secrezione della bile. Sono, queste, piante cosiddette ‘epatoprotettrici’ che esplicano la loro azione proprio a favore dell’organo emuntore per antonomasia. I rimedi fitoterapici, come coadiuvanti di una corretta alimentazione, utili per disturbi che coinvolgono proprio il fegato, sono vari. Ma vediamo quelli più comuni:

  • Fumaria officinalis, con la sua attività depurativa, coleretica e colagoga è particolarmente indicata in casi di epatopatie correlate ad obesità e disturbi dislipidemici;
  • Taraxacum officinalis aiuta a normalizzare le funzionalità del fegato incrementando la sintesi di bile, così da evitare eventuali accumuli di colesterolo e calcio, causa primaria della formazione di calcoli;
  • Silybum marianum, Cardo mariano, depura e protegge il fegato, determinando una significativa diminuzione delle concentrazioni di colesterolo nella bile
  • Cynara scolimus, il comune Carciofoeupeptico ed epatoprotettore è un toccasana in caso di calcoli alla colecisti; da non sottovalutare, poi, l’azione ipocolesterolemizzante e coadiuvante la digestione dei grassi.
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